Hans Bernoulli e il problema della proprietà dei suoli urbani

Dice Aldo Rossi nel suo L’Architettura della città:

In una piccola opera Hans Bernoulli ha illuminato uno dei problemi più importanti, forse il problema fondamentale, che costituisce un vincolo, una pesante catena per lo sviluppo della città. In questa piccola opera, più chiara essenziale di molti doppi articoli e ricerche condotte poi su questo tema, Bernoulli ha messo a fuoco due questioni principali: la prima riguarda il carattere negativo non solo della proprietà privata del suolo ma altresì la dannosa conseguenza dell'estrema divisione di questo, la seconda, strettamente collegata, mette in luce i motivi storici di questa situazione e appunto le conseguenze che, da un certo punto in avanti, questa situazione ha avuto sulla stessa forma della città. La proprietà del suolo si trova suddivisa sia se si tratta di suolo rurale, sia se si tratta di suolo urbano; alle bizzarre forme dei campi si oppone la complessità e spesso l'assurdità della proprietà urbana: «A ogni innovazione si oppone immediatamente il groviglio dei confini di proprietà, improntati dall'antichità, di carattere ben diverso da quei confini campestri lungo i quali scorrono l'aratro e l'erpice, ma non meno radicati e inamovibili. Questi lotti non sono poi circondati soltanto da pietre, ma anche occupati da costruzioni di pietra. Per quanto si sappia che le nuove strade e le nuove costruzioni che vi dovrebbero sorgere possano essere migliori delle strette stradicciole che vi serpeggiano o delle casupole ormai consumate dall'uso, nulla si può fare se non quando siano risorse le inevitabile contese coi diritti di proprietà. Lunghe contese, che richiedono pazienza e denaro è molto spesso deformano lungo il cammino l'intenzione originaria».

Ma che dice più precisamente questa fondamentale piccola opera che illumina i vincoli che stanno alla base dell’urbanistica? per saperlo non resta che leggere direttamente dal libro citato da A. Rossi, opera di Hans Bernoulli e intitolato La città e il suolo urbano, il quale però risulta oggi assolutamente introvabile. Per fortuna qualche anno fa venni in possesso di una copia digitale gentilmente elargita da una pagina web, in seguito rimossa, di un’Università italiana.

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Alessandro D’Aloia


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